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La Provincia

Pampa

La parola Pampa deriva dalla lingua quechua e significa pianura. Si estende dal delta del rio de la Plata e del Paranà, lungo la zona costiera oceanica, fino alla precordigliera andina. Campi fertili adatti all’agricoltura e all’allevamento del bestiame si alternano a zone aride con vegetazione di arbusti. La parte fertile, limitata in principio intorno al Rio della Plata, raggiunge, grazie al lavoro degli immigranti europei, la precordigliera delle Ande dove il clima è molto più secco. In generale, il clima è temperato lungo la costa, sempre più continentale man mano che ci si spinge verso Ovest, con estati molto calde e inverni benigni.

La provincia di Buenos Aires confina a est con l’Oceano Atlantico, con centinaia di chilometri di spiagge, per la maggior parte selvagge e due porti principali, Mar del Plata e Baya Blanca; zone balneare popolari; altre più esclusive come Pinamar e Carilò, dove sono stati piantati boschi di pini per contrastare l’avanzata delle dune di sabbia. A nord della città di Buenos Aires si estende il delta del fiume Paranà, che crea un ecosistema a sé di vegetazione subtropicale e migliaia di isolette. Il fiume che domina il lato est della città di Buenos Aires è il Rio della Plata, che segna il confine con l’Uruguay e arriva al mare con un estuario largo circa 260 km.

 

Paesini

Fortin

Meno di 200 Km da Buenos Aires può sembrare molto lontano… viaggiando nel tempo esistono alcuni paesini caratterizzati per l’abbandono, la depressione, la dimenticanza, ma oggi hanno una nuova speranza: il turismo. Dopo la chiusura delle ferrovie, e la crisi conseguente, la popolazione se ne andò dirigendosi verso i centri più grandi. Oggi i residenti stanno cercando altre soluzioni: la valorizzazione della vita e delle risorse proprie del paese, anche se c’è ancora molto da fare.

Mechita, è tutto un vortice di progetti: la stazione ferroviaria continua a funzionare quotidianamente con collegamenti ai dintorni. Esiste un museo ferroviario che è possibile visitare nei fine settimana e dove si trova ciò che di storico è stato possibile recuperare in questi anni. Incontriamo anche un museo di arte dove sono state raccolte opere di vari artisti che dipinsero soggetti sul paese. Il paese ha un patrimonio storico importante chiamato “La Colonia” che consiste in un quartiere destinato originariamente alle famiglie dei ferrovieri. Questo borgo piccolo e viscerale, pieno di storia, celebra tutti gli anni il Giorno del Ferroviere a questa festa partecipano i residenti di tutti i paesi della zona.

Gouin, si distingue per la sua centenaria stazione dei treni abbandonata negli anni ’90. Gli abitanti sono circa 100, le strade sono sterrate e ci sono case vecchie di più di 100 anni… tutto sembra essere rimasto sospeso nel tempo. Dall’iniziativa degli sposi Rochi Aguilar e Santiago Manion, che insediarono un ristorante nella stazione, è stato organizzato un circuito turistico che comprende: il club sportivo (una piccola sede sociale dove si vedono le rovine di uno dei migliori campi di “pelota paleta”), il magazzino dei “rami generali” del 1915 e il bar di Don Tomas. Passeggiando per le stradine silenziose e bevendo alcuni bicchieri con i parrocchiani siamo andati molto più lontano di quanto pensavamo …

Uribelarrea, fu fondata nell’anno 1890 e prosegue mantenendo funzionante lo spaccio originale. Ignacio Marco, uno degli abitanti, si converte nella miglior guida informale che si possa desiderare per ascoltare le storie del passato in tutti i loro dettagli. Ricchi ristoranti e prodotti artigianali completano l’esperienza. Va inoltre segnalato che a Uribelarrea venne girata parte del film Evita.

Azcuénaga, conta 130 anni di storia. Il club ricreativo Apollo fu, ed è tuttora, il luogo dove di concentra la vita sociale del distretto di San Andrès de Giles. Prima la gente dei dintorni accorreva al paese dove si concentrava e sviluppava lo sviluppo del commercio, feste, balli e giochi, fino a che la stazione del treno non venne chiusa. Oggigiorno questa stazione è uno dei posti più famosi della regione per la sua architettura. In alcuni ristoranti vicini si può provare la gastronomia locale e intrattenersi ascoltando le storie della zona.

Tomas Jofrè, è “il paesino dove si può mangiare la migliore cucina regionale sotto le piante”. Gli abitanti autoctoni manifestano un’eccellente ospitalità e una cucina di qualità molto elevata. Già dagli anni ’80 Tomas Jofrè si distingue per la sua cucina fino ad essere considerato oggi un vero e proprio polo gastronomico. Nonostante questo borgo si componga solamente di un centinaio di abitanti, di strade senza nome, senza una chiesa e senza commissariato, i famosi “ravioloni” sono la ricetta unica che ha permesso al paese di uscire dall’oblio.

Bartolomé Bavio, fondata nel 1901 con il nome di General Mansilla, porta lo stesso nome della stazione del treno dell’epoca. Come in tutti questi paesi la stazione venne chiusa nel 1987, però gli abitanti non si arresero ed affrontarono la sfida di riconvertirsi per adattarsi ai nuovi tempi: un furgone da trasporto che si trasformò in una casetta, i commerci mutarono per adattarsi ad altri posti lungo la strada e si cambiarono i cavalli con i 4×4. Dedicandosi al turismo stanno uscendo dal loro letargo e proponendo nuove attività.

Carlos Keen, Vagues, Villa Lía, Hipólito Vieytes, Domselaar sono altri paesini dimenticati. Oggigiorno mantengono un’identità tanto forte che permette ai residenti di essere loro stessi protagonisti di questo fenomeno che, tornando al passato, sta trasformando il loro presente e il loro futuro, promuovendo senza saperlo un’offerta di turismo sostenibile e responsabile di alta qualità.

Camino abierto

Carlos Keen

La fondazione Camino Abierto fu creata con il patrimonio di Susan Esmoris e Hugo Centineo nel 1992 nella città di Carlos Keen (dipartimento di Lujan) con lo scopo di offrire non solo una casa, ma anche un posto dove svilupparsi come persone, a bambini provenienti da famiglie problematiche o con un passato di antecedenti giudiziari. Nel terreno della Fondazione si crea il podere agricolo e la fattoria. I bambini, circa 20 giovani di età compresa fra i 9 ed i 21 anni, vivono come in famiglia e lavorano nel campo apprendendo i lavori dei campi e con gli animali. Allo stesso tempo si sviluppano diverse attività artigianali e c’è perfino un ristorante: “Los Girasoles”. La clientela del ristorante è servita direttamente dai ragazzi e i piatti sono tipici, casalinghi, realizzati utilizzando i prodotti della campagna. Si realizzano anche giornate speciali dove si ricevono dei cuochi riconosciuti perché realizzino un menù particolare assieme ai ragazzi. Tutto l’anno la Fondazione offre anche alloggio in casette di legno perché la gente possa conoscere la vita e le attività di questi giovani.

La Fondazione Camino Abierto si trasforma in una speranza per questi ragazzi, e i giovani, partecipando allo sviluppo economico locale, possono imparare i valori del lavoro, del cameratismo e come formarsi per la propria vita. Con gli anni la Fondazione ha ottenuto l’appoggio di vari governi, di ONG internazionali e di imprese private. Questi aiuti sono fondamentali permettendo di sviluppare delle azioni con un impatto sul tessuto locale molto più esteso.

Doma razionale e doma india

Doma tradicional

A 95 km dalla città di Buenos Aires vive e lavora uno degli specialisti più famosi del sistema “non violento” di domare i cavalli: Martin Ardoy. Durante la visita vengono spiegati i principi e la filosofia del metodo di “doma razionale” dei cavalli con una serie di dimostrazioni pratiche. Un tipico pranzo a base di carne alla brace e specialità varie completano l’esperienza.

Oscar Scarpati Schmid e suo figlio Cristóbal, sono i fondatori Della scuola di Doma India. Le popolazioni originarie della pampa furono dei grandi conoscitori di cavalli, e la loro ammirazione e rispetto per questi animali lo hanno portato a sviluppare un sistema di educazione estremamente fino e sensibile. Seguendo quest’insegnamento, questa scuola vuole diffondere gli elementi per comunicare con i cavalli e offrire i mezzi per una buona educazione, persuasiva e non violenta. I corsi si offrono nella Provincia di Buenos Aires e in quella di San Luis.