In seguito a una serie di disastrose alluvioni, il paese è rimasto isolato per mesi e una gran parte dei campi coltivabili si sono trasformati in lagune. Data la sola alternativa di abbandonare il paese o cercare nuove soluzioni, la gente del posto ha creato l’Associazione di Turismo. L’idea è promuovere il turismo, come strumento per la riconversione dell’economia locale su base partecipativa. L’Associazione organizza ospitalità in famiglia e nelle fattorie della zona e attività di educazione e ricreo per i turisti. Si è recuperato un teatro e organizzato il primo festival del “Cinema nella campagna”, intitolato “Dall’isolamento all’incontro”, e altre iniziative tendenti a promuovere la partecipazione dell’intero paese nelle attività turistiche. Ogni anno viene preparato un calendario di feste popolari che risalta le varie attività di lavoro nei campi. E’ stato aperto un ufficio informazioni turistiche e una pagina web.
Pernottiamo presso la Estancia La Catita, dedicata all’agriturismo dall’anno 1996. Scopriamo così la vita di questa campagna e grazie all’associazione turistica La Niña Pueblo Rural, che ha promosso corsi di formazione in “Ospitalità Rurale” e, attraverso il Centro di Formazione Professionale in agraria, passeremo alcuni giorni coi vicini e vivremo come gli abitanti del posto. Nel paese visitiamo il centro storico, lo spaccio, il museo de La Niña, il panificio ed il suo antico forno romano, la balera con le sue danze, le partite di bocce, la chiacchierata con la delegazione e le attività con la scuola. Di grande importanza poi il Centro Culturale Comunitario, che si trova in un edificio recuperato che fu precedentemente il negozio “El Cañón”. Lì gli artisti ed artigiano locali hanno uno spazio per esporre le proprie creazioni, avendo inoltre la possibilità di lavorare assieme alle altre istituzioni locali che cercano il consolidamento di questo progetto.